Monday, August 20, 2007

Will Italy ever be a “normal” country?

For my Italian friends out there: a letter from a gentleman (an Italian) in La Repubblica’s letters’ section (19/08/07). You get a good feel of the country by reading the many letters that average Italian citizens send to their local and national papers. You arrive at the conclusion (at least I did years ago) that while Italy may be a “beautiful” country it is by far a “great" country.

“Ageeb tra tutti I paesi preferisce l’Italia…”

Qualche giorno fa, sulla spiaggia dello stabilimento balneare dove trascorro le vacanze, ho fatto la conoscenza di Ageeb, un simpatico venditore ambulante senegalese. Vedendolo abbastanza provato da caldo e fatica, l'ho invitato a sedersi per prendere fiato. E ho ascoltato la sua storia. Ho così scoperto che Ageeb e' un migrante di lungo corso che oltre il senegalese parla decentemente 4 lingue e che nella vita ha viaggiato molto vivendo in tanti paesi.

Alla mia domanda su quale paese l’avesse accolto meglio ha risposto senza esitazioni: l'Italia. Così, sulle prime, ho pensato che forse siamo un popolo più tollerante di quanto sembri, memori di un paese di santi, poeti, navigatori e migranti, e mi sono prematuramente inorgoglito. In realtà Ageeb mi ha spiegato che si trovava più a suo agio nel nostro bel paese perché i controlli fatti nei suoi confronti sono molto meno "asfissianti", "la merce raramente gli viene sequestrata" e "praticamente mai gli e' capitato di vedersi consegnare il foglio di via", diversamente da quanto gli era accaduto nel resto d'Europa, dove aveva trovato forze dell'ordine che sembrano "ossessionate" dal rispetto delle regole e dal senso della legalità (my note: like Canada perhaps or England or Germany??).

E d’altra parte, cosa possiamo aspettarci? Il nostro paese e’ ammorbato da un senso di illegalità diffusa, al confronto della quale Ageeb e le sue vendite taroccata mi sembrano francamente il male minore. Come possiamo pretendere il rispetto della legalità da persone che spesso vengono nel nostro paese con "le viscere in mano", se siamo il paese dell'evasione fiscale, dei falsi bilanci, dell'assenteismo, del lavoro nero, dove spesso il peggiore esempio viene dai membri della nostra classe dirigente?

I was 16 and worked part-time in Winnipeg at the local Safeway grocery store. I was a bagger and was making a whopping 3.30 (Canadian) an hour. Those were really big bucks back then for a teenager. I had my regular pay stub with my tax and pension deductions. This was only 32 years ago. My father instead, upon arrival in Winnipeg from Italy (and with an immigrant visa in his pocket from the Canadian Consulate-General in Milan) worked as a bricklayer prior to working as a physiotherapist. He and other immigrant workers were regularly paid and all had a legal contract. This was roughly 1956, some 51 years ago.


In Italy instead, in 2007, they’re still talking about foreign labourers who work “under the table” and with absolutely no rights such as insurance and healthcare benefits. These same workers usually perish at construction sites. And soccer, Italy’s so-called “national sport”? Well, actually, it’s tax evasion the favourite pastime of millions of Italians (Italy’s highways and decrypt hospitals would be amongst the world’s finest if all “law-abiding” Italians were to pay their taxes, instead the Salerno-Reggio Calabria highway, perhaps not more than 300 kms long, is perpetually under construction and the summer-time line-ups are "Dantesque" in nature. I drove on several occasions the Trans-Canada highway from Winnipeg all the way to Montréal. We’re talking about some 2,500 kms, more or less. Never once did I see or hear about parts of the T-C under perpetual repair. And were only talking about a highway that spans the 2nd largest country in the entire world!) .

Will Italy ever be a “normal” country (like Canada perhaps or England or Germany)? I doubt it very much…

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